Benessere giovanile. Nuove prospettive per il futuro

Comune di Rende (CS)

Descrizione:

Rende è oggi una “Città aperta” che ha in corso la formazione di una nuova identità, ha colto la formidabile occasione della nascita dell’Università per sdoppiarsi: da un lato, il Centro Storico e, dall’altro, la Nuova Città nella parte pianeggiante a ridosso del campus universitario, con quartieri residenziali giustapposti, vecchie frazioni riqualificate e una zona industriale fortemente attrattiva e tra le più grandi della Calabria per numero di imprese insediate. Il tasso di occupazione è sempre più alto. Per migliorare questo trend positivo, il Comune – costituito per metà dalla popolazione dalla comunità universitaria, di svariata provenienza spesso internazionale e per l’altra metà da rendesi d’adozione, trasferitisi da tutta la Calabria, e da una minoritaria, ma consapevole e tenace, presenza di rendesi d’origine – vuole indagare su quali possano essere le migliori condizioni del benessere giovanile, prendendo come campo d’indagine la fascia d’età compresa tra i 18 e i 35 anni.
Il fabbisogno da soddisfare, quindi è quello di valutare attraverso specifici indicatori, il contesto economico,sociale e culturale entro il quale la popolazione under 35 residente nel Comune si
muove, con il preciso intento di andare oltre i luoghi comuni che spesso alimentano un’immagine dei giovani distorta, semplificata, ma che invece, potrà consentire utili approfondimenti
sull’orientamento e la percezione dell’universo di riferimento.
Le aree rilevanti per il mondo giovanile da prendere in considerazione, rispondono principalmente a sette aree tematiche:
– Autonomia abitativa e familiare
– Condizione lavorativa e percorsi formativi
– Valori e benessere economico e soggettivo
– Fiducia nelle istituzioni
– Cultura, tempo libero e new social
– Immigrazione
– Punti di crisi e devianze
Lo scopo è quello di realizzare uno strumento mediante il quale il Comune di Rende possa, seguendo una metodologia consolidata e con l’ausilio di determinati strumenti tecnologici (piattaforme dati, tecnologie ICT, rilevazioni GIS del territorio, analisi economiche, monitoraggio normativo), attuare una politica in grado di percepire i punti di forza e di debolezza per migliorare la qualità della vita dei giovani. Tale strumento dovrà prevedere un piano di attività integrato appannaggio di una compagine di attori con una comprovata e riconosciuta esperienza capace di valutare il vissuto degli under 35, consentendo il passaggio da una visione multidimensionale ad una misura unidimensionale, funzionale per interpretare in maniera immediata una molteplicità di informazioni di facile accesso sia ai policy maker sia all’opinione pubblica. In questo modo il Comune potrà rilevare orientamenti, opinioni e aspettative dei giovani, con particolare riguardo al loro vissuto territoriale, e disporre, infine di un cruscotto decisionale funzionale alla risoluzione delle criticità emerse e valorizzare le positività rilevate.

Se fosse possibile per il Comune di Rende dotarsi di strumenti capaci di recepire quali possano essere i fattori di supporto al benessere giovanile, si potrebbero sviluppare pratiche e progettazioni per l’inclusione sociale e per i segmenti di popolazione più debole; rafforzare le capacità delle città di potenziare segmenti locali pregiati di filiere produttive globali. Costruire insieme alla popolazione un modello reale di avvicinamento alle loro esigenze, attraverso la costruzione di nuovi orientamenti di investimento.

In particolare il cruscotto decisionale dovrà rappresentare una sintesi ottimale ed innovativa in relazione all’unitarietà dei seguenti processi:
– Rilevazione dei fabbisogni demosociali dell’universo giovanile
– Analisi delle azioni attuative delle istituzioni ai vari livelli (governo centrale, regione, enti locali, ecc…)
– Ricognizione della normativa vigente in materia di politiche giovanili
– Matching valutativo e operativo tra le tre fasi precedenti e le finalità operativo-strategiche dell’ente comunale
– Creazione di una piattaforma tecnologica che permetterà la raccolta, la gestione e la reportistica delle informazioni utili all’elaborazione degli indici.
– Promozione di urban lab in cui, dati gli indicatori emersi, si dia vita a strategie mirate che il Comune possa adottare, per rispondere alle esigenze dei giovani.

Quanto appena indicato dovrà essere necessariamente supportato e reso fruibile attraverso l’utilizzo di adeguati strumenti di innovazione tecnologica per data visualization, big data,
business intelligence.
Il fabbisogno che viene espresso indica un approccio nuovo tra il Comune e i giovani, perché in questo modo i gestori potranno dotarsi di uno strumento esclusivo che permetterà di
comprendere cosa si aspettano i giovani dal territorio e lavorare più uniti per creare un futuro insieme.

La metodologia Living Lab è di supporto al soddisfacimento del fabbisogno perché definisce un processo collaborativo di co-produzione e co-creazione di servizi innovativi derivati dall’interazione con i giovani, in ottica di “open innovation”, in cui l’approccio alla ricerca prevede il coinvolgimento della comunità di utenti, non solo come soggetti osservati, ma anche come forme della creazione e veri e propri “driver” del cambiamento.

In tale ottica il “Living Lab” è uno spazio creativo da cui nasce la progettazione sociale e prendono vita servizi e prodotti del futuro. Tale approccio appare ancor più determinante per le politiche di sviluppo urbano sotto la regia istituzionale della Pubblica Amministrazione Locale, in quanto è evidente come il pieno coinvolgimento dei cittadini, degli utenti dei servizi e della comunità locale possa non solo migliorare la qualità dei servizi ma addirittura determinarne gli elementi essenziali in senso innovativo.
Il living lab svolgerà soprattutto attività di:
• Analisi e comprensione dei fabbisogni dell’utenza finale;
• Prototipazione e personalizzazione delle soluzioni;
• Test e sperimentazione di nuove tecnologie in applicazioni reali rispondenti ai fabbisogni individuati;
• Dimostrazione e presentazione delle soluzioni prototipali sviluppate, anche al fine di renderle fruibili da parte di ulteriori comunità di utenti interessati (processo di disseminazione);
• Analisi per la valorizzazione economica dei risultati ottenuti dalla sperimentazione;
• Definizione delle interazioni tra i diversi attori coinvolti.