Biodiversità naturale e delle colture agroalimentari. Recupero delle identità e processi di sviluppo locale
Comune di Bivongi (RC)
Descrizione:
Si esprime con la presente scheda la volontà di recupero di colture agroalimentari della tradizione locale, ormai dimenticate, ma che possono rappresentare oltre che un emblema dell’identità dei luoghi, un elemento determinate per la tutela dell’ambiente e della salute delle persone, ed inoltre un tassello importante per la crescita culturale, sociale ed economica dell’area. Il fabbisogno da soddisfare riguarda la conoscenza di tale patrimonio e la sua “attivazione” per innescare o sostenere processi di sviluppo delle comunità locali.
È importante per il territorio e la sua gente recuperare la consapevolezza del valore del patrimonio dei frutti e delle colture tipiche dell’area di riferimento, che stanno scomparendo, da cui possano
scaturire idee innovative per il loro recupero e per la valorizzazione nell’ambito di processi di azione locale per lo sviluppo di forme di turismo sostenibile e di produzione agroalimentare di qualità.
Molte ricadute possono scaturire dal recupero dei valori della biodiversità. Innanzitutto, occorre evidenziare come la perdita di biodiversità impoverisca le tradizioni culturali di un’area, aumenti la vulnerabilità del territorio dal punto di vista dei rischi, diminuisca la qualità dell’ambiente e di conseguenza il livello della salute delle persone, anche in relazione all’offerta alimentare, riduca la disponibilità e la qualità delle risorse idriche.
La produttività di un qualsiasi ecosistema, sia esso un suolo per la coltivazione agricola o un’area naturalistica, al contrario, è rafforzata dalla biodiversità. Che, inoltre, esprime le bellezze delle civiltà locali e ne incrementa l’attrattività rispetto all’esterno. Le ricadute positive vanno nella direzione della valorizzazione delle identità locali e nel sostegno a politiche di sviluppo delle comunità, dando impulso a forme di turismo sostenibile.
La metodologia living lab può favorire la creazione di forme di cooperazione che – attraverso il coinvolgimento attivo degli utenti finali insieme alle imprese, alla pubblica amministrazione, agli enti di ricerca e innovazione – consentano di ampliare la sensibilità da parte delle comunità rispetto ad un aspetto del proprio ambiente, che non è solo cultura e tradizione, ma anche consapevolezza, crescita e sviluppo.
La biodiversità è il respiro del mondo. La biodiversità colturale, agricola non è solo una esigenza naturalistica, ma è la chiave per recuperare l’equilibrio del pianeta, dell’uomo, delle comunità
sociali. È fa sostanza che ha dentro di se gli anticorpi alla vulnerabilità dell’ambiente e soprattutto degli individui. Tema drammaticamente attuale in questo momento storico. Il contrasto alla
biodiversità, che per esempio porta a far scomparire centinaia di specie vegetali a favore di una soltanto, è una questione finanziaria: rimane ciò che può con maggiore facilità essere tramutato in
danaro.
Le amministrazioni locali della Locride si rendono conto che il territorio era particolarmente ricco di biodiversità e molto ancora potrebbe essere riscoperto. Recuperare e valorizzare la
biodiversità significa intraprendere una strada sostenibile che possa migliorare le condizioni ambientali, ridare colore e fiducia alle comunità locali, produrre benessere economico, sull’esempio
che alcune aree del mondo danno, in chiave turistica o produttiva (agroalimentare ed enogastronomica). Ecco perché ricercare soluzioni innovative. Perché significa anche e soprattutto poter dotarsi di strumenti in grado di attivare risorse economiche, attirare persone, produrre lavoro.
Innovazioni tecnologiche che sostengano i processi della ricerca (verso l’Enciclopedia della biodiversità agroalimentare…), la ripresa di alcune produzioni “in chiave moderna”, la trasformazione, l’impulso di un turismo finalizzato.
Innovazioni di modello, dai campi di salvataggio, veri e propri avamposti per un nuovo disegno del futuro, ai musei della terra.
Innovazioni sociali, per coniugare la diversità vegetale e animale a quella dell’uomo, con il fine di diventare un esempio da conoscere nel mondo e imitare,