Innovazione sociale, occupazione per l’inclusione dei giovani e sostenibilità ambientale per la periferia sud di Reggio Calabria
Associazione Pensando Meridiano (RC)
Descrizione:
I dati e le analisi condotte sulle condizioni di sviluppo socio-economiche delle regioni che si affacciano sullo Stretto restituiscono un panorama attuale preoccupante: come dimostrato dai molteplici indicatori, il livello di arretratezza socio economica in cui versano i territori dello Stretto ha determinato una scarsa attitudine alla creazione di nuove attività imprenditoriali, un forte fenomeno di brain draining, un brand image territoriale non appetibile per cooptare finanziamenti ed una elevata inerzia al cambiamento.
Le regioni della Calabria e della Sicilia (da cui provengono i giovani che partecipano alle attività organizzate dalle associazioni proponenti tale scheda) che si affacciano sullo Stretto, soffrono di indicatori negativi simili. Tra i principali bisogni da soddisfare in questi territori, vi sono senza dubbio la necessità di promuovere e attivare con maggiore continuità politiche a sostegno di percorsi per l’innovazione sociale, l’occupazione per l’inclusione dei giovani e la sostenibilità di quei territori, come le periferie urbane, che risultano al momento sprovviste di incubatori e di poli di innovazione che esulino dalle realtà universitarie locali e che soprattutto abbiano un impatto sostanziale dal punto di vista economico e sociale. Nonostante a vario titolo Enti statali e privati (i.e. Università, Camere di Commercio, Confindustria etc.) abbiano avviato iniziative per la creazione di start up, spin-off e centri di innovazione, queste realtà risultano essere altamente frastagliate, a sé stanti e con elevate barriere all’ingresso. Inoltre, i dati riferibili alla competitività e alle possibilità di sviluppo sono estremamente connesse alla possibilità di investire in formazione e professionalità per le giovani generazioni. Le recenti riforme nazionali ed europee enfatizzano l’importanza che l’innovazione, il trasferimento tecnologico e le start-up hanno per il rilancio economico del Paese e dell’intera Europa. La creazione di poli tecnologici, incubatori e centri di innovazione sociale in cui accelerare i processi di creazione di valore economico e di idee innovative, risulta in questo momento storico la risposta più concreta per il rilancio dell’economia e la lotta alla crescente disoccupazione giovanile. L’area urbana oggetto della presente analisi dei fabbisogni è riferita al popoloso quartiere Gebbione, nella periferia Sud di Reggio Calabria, un’area di interesse urbano e paesaggistico, vicina alla costa ed al mare, sito scelto per la progettazione di costa del parco lineare sud. Il quartiere, ha una densità edilizia stratificata ed importante, la socialità è strettamente riferita ai presidi scolastici e parrocchiali e vi sono attività commerciali attive di vario livello. Vi è una presenza di giovani sia residenti che di passaggio, anche per la presenza di centri di aggregazione giovanili e sportive. Sono presenti inoltre: una importante area industriale (via Padova) assorbita senza mediazione dall’abitato residenziale; l’importante polo industriale di Officine Omeca; la disponibilità della linea ferroviaria di rete regionale che corre lungo la costa con la stazione attiva fermata Omeca.
Tuttavia sono presenti anche emergenze ambientali (amianto sulle coperture degli edifici, presenza di rifiuti indifferenziati, generale stato di degrado fisico e ambientale delle aree verdi e degli spazi annessi), legate alle condizioni di abuso e fatiscenza di alcuni manufatti all’interno del quartiere e lungo la costa, come il capannone confiscato alla ‘ndrangheta e assegnato alle Associazioni Pensando Meridiano e Reboot in Via Gebbione a mare, per il quale le associazioni concessionarie hanno avviato (2017) il progetto FabCity in LivingLab, Fabbrica dell’innovazione e della creatività in città, uno spazio fisico-contenitore del progetto di innovazione sociale, sostenibilità ed occupazione per l’inclusione dei giovani.