La promozione dei giacimenti culturali e ambientali attraverso l’audiovisivo

Comune di Taverna (CZ)

Descrizione:

Il comprensorio del Comune di Taverna possiede grandi potenzialità legate alla figura di Mattia Preti e alla gestione del patrimonio boschivo del territorio silano. Sono questi due grandi attrattori per il turismo culturale calabrese e nazionale. Proprio in Sila sono stati girati alcuni dei film italiani di maggior successo di tutti i tempi come ad esempio Il lupo della Sila che nel 1949 ha fatto scoprire la montagna calabrese e i suoi splendidi scenari all’Italia intera e a tutti i paesi esteri dove è stato distribuito il film. Altra grande potenzialità legata alle arti visive è la figura prestigiosa di Mattia Preti pittore del 600 che si può considerare uno dei progenitori dell’immagine cinematografica con la sua tecnica sublime e con la grande promozione dell’opera che certamente anticipa le dinamiche dell’industria cinematografica a venire. Altro grande attrattore turistico culturale è l’altopiano della Sila, detto il Gran Bosco d’Italia, considerato il più grande bosco d’Europa con le sue pinete e faggete al di sopra dei 1200 metri che ne fanno un unicum a livello internazionale. Lungo i vari percorsi in Sila si ammirano numerosissimi biotipi autoctoni, tra cui il pino nero di Calabria (pinus nigra arnold subsp. calabrica) la cui diffusione maggiore si trova in Calabria proprio sull’altopiano silano. La natura del bosco in Sila è dominanza assoluta di pino nero di Calabria ad alto fusto, che forma sconfinate foreste di alberi sempreverdi. Il Parco Nazionale della Sila ospita quasi tutta la popolazione esistente nel mondo intero di pino nero di Calabria, caratterizzata da foreste antiche e alberi monumentali vetusti. La maggior parte degli alberi monumentali di pino calabro raggiunge in Sila dimensioni ed età che non si riscontrano in altri siti europei analoghi. A fronte di queste grandi ricchezze culturali e ambientali emerge forte tra i bisogni della popolazione la necessità di organizzare un nuovo sistema di fruizione e sviluppo di questi beni culturali che connotano Taverna e il suo comprensorio. Manca una divulgazione audiovisiva di questi grandi giacimenti culturali indicati, attraverso un programma di documentaristica dedicata e specializzata da proporre attraverso i canali televisivi e informatici, locali, nazionali, internazionali. Le produzioni cinematografiche possono esaltarsi con l’ausilio di nuovi strumenti di ripresa quali i droni, le cui potenzialità ben si prestano alla rappresentazione del paesaggio boschivo silano, famoso in tutto il mondo per la sua grande ricchezza di varietà vegetali, per gli splendidi scenari naturali, per la ricchezza della sua fauna selvatica che vede la presenza del lupo appenninico. Il lupo è certamente l’emblema dell’Altopiano Silano, l’icona che rappresenta numerosi Comuni, società sportive e associazioni silane. Il lupo, appartenente all’ordine dei carnivori e alla famiglia dei canidi, ha un peso che da adulto può arrivare, in caso di buona disponibilità alimentare, a 40 chilogrammi. Il suo mantello ha un colore variabile a seconda dell’età, delle stagioni e del suo habitat. In Sila, normalmente, assume un colore bruno-fulvo con sfumature scure, simile a un cane pastore tedesco da cui differisce soprattutto per la forma cranica. Vive, di norma, tra i boschi montani nutrendosi di piccoli animali ma attacca anche mammiferi più grandi come cervi e cinghiali. In periodi di penuria di prede è arrivato, a volte, ad attaccare anche i greggi attirandosi l’odio dei pastori che ne hanno fatto oggetto di una caccia spietata decimandone la popolazione fino a portarla sull’orlo dell’estinzione. Storicamente il lupo è stato visto come un animale famelico e nocivo e della sua aggressività e cattiveria sono piene anche le favole dei bambini. In un passato, neanche troppo lontano, chi riusciva a uccidere un lupo ne portava la carcassa in giro ricevendo dalla popolazione piccoli premi e doni. A causa di questa persecuzione sistematica, negli anni 70 in Italia rimasero un numero esiguo di esemplari localizzati quasi esclusivamente in Sila. La definitiva scomparsa è stata evitata grazie alle campagne condotte dalle organizzazioni ambientalistiche le cui raccomandazioni sono state recepite dalle autorità con norme che dichiarano il lupo come specie protetta vietandone la caccia e prevedendo pene severe per i trasgressori. Adesso il lupo è tornato stabilmente in molte zone dell’Appennino e l’aliquota più grande si trova in Sila, il luogo che gli ha permesso di sopravvivere all’estinzione definitiva. Parimenti le nuove tecnologie di ricostruzione digitale dell’immagine possono far rivivere la Taverna del 600, luogo di nascita e di prima formazione di Mattia Preti. Se infatti negli anni sono state organizzate mostre, convegni e pubblicazioni, non sono stati realizzati ne film ne documentari su questa grande figura d’artista, mentre numerosi sono i film e i documentari sui pittori coevi come ad esempio Caravaggio. Tali produzioni vedrebbero coinvolti oltre al Museo e alla Cineteca, le maggiori istituzioni locali, le scuole alle quali il progetto si indirizza particolarmente. Inoltre la realizzazione di questi prodotti audiovisivi può essere di supporto al visitatore sia nei musei che nei parchi, poiché gran parte del territorio di Taverna ricade nel Parco Nazionale della Sila.