Monitoraggio Frane località Caminia
Comune di Stalettì (CZ)
Descrizione:
L’amministrazione Comunale di Stalettì è interessata al monitoraggio, attraverso il progetto “living Lab”, di uno o più punti sul tratto di costa lungo la vecchia statale jonica 106 – realizzata nel 1927 – da Caminia alla località Santa Maria del Mare. Questo tratto oggi costituisce un percorso suggestivo e dotato di rara bellezza naturale. Da rivalutare è anche l’importante opera della statale, ora meraviglioso percorso pedestre, caratterizzata da diversi ponti in muratura e da suggestive opere murarie di sostegno, la cui geometria ed estetica si intona perfettamente con ciò che costituisce il panorama e la natura della costa la quale cade a strapiombo sul mare. Il paesaggio morfologico è condizionato da un alto strutturale a picco sul mare, su cui si sono impostati nell’ultima epoca geologica dei terrazzi morfologici sub pianeggianti. In alcuni punti di questo percorso si sono verificate alcune frane, specialmente dopo consistenti temporali, che però sono state limitate dalla presenza di reti metalliche in acciaio e da barriere metalliche appositamente installate.
Dal punto di vista litologico, ovvero da un punto di vista fisico-chimico macroscopico, l’intera area è caratterizzata da un substrato di natura litoide, costituito da rocce ignee intrusive risalenti al Carbonifero-Permiano. A copertura del substrato si rinvengono i depositi sedimentari appartenenti alle Unità Mioceniche, Pleistoceniche e attuali.
Recenti relazioni geologiche, hanno confermato che le condizioni geomorfologiche sono fortemente condizionate dalle pendenze e dal rilievo di campagna, e sembra non abbiano individuato alcun processo di movimento profondo. Tuttavia è necessario sottolineare, comunque, che lungo il versante posto a valle dell’area di progetto si sono rilevate localizzate instabilità che sarebbe opportuno sottoporre a controllo periodico, specialmente in occasione di piogge intense.
Si vorrebbe procedere al monitoraggio geologico di uno dei punti della suddetta zona attraverso tecniche innovative come la tomografia resistiva e soprattutto l’utilizzo di radar interferometrici. Attraverso i sistemi interferometrici è possibile di misurare spostamenti nella direzione di vista del sistema (direzione radiale), cioè lo spostamento nella direzione che congiunge il sistema radar e la regione di terreno sotto indagine. Lo spostamento nella direzione di vista del radar è calcolato attraverso il confronto delle informazioni di fase delle differenti immagini acquisite dal sistema.
Nella figura 2 viene mostrata una mappa di spostamento ottenuta interferometria radar terrestre.
Da notare che le prime applicazioni della tecnica interferometrica sono state svolte da satellite per il rilevamento dello spostamento di ampie zone di terreno, con risoluzioni sul terreno dell’ordine dei 20 metri. Tramite la medesima tecnica applicata utilizzando i radar installati a terra si arriva a risoluzioni molto superiori ed inferiori al metro.
Il sistema radar interferometrico consiste sinteticamente in:
1. modulo sensore, deputato alla generazione, trasmissione e ricezione del segnale elettromagnetico.
2. Modulo di posizionamento, costituito da un binario di alluminio della lunghezza di 2,5m sul quale scorre la slitta comandata da un motore passo-passo.
3. PC di controllo, sul quale è installato il SW di gestione del sistema.
4. Modulo di alimentazione, che consente di poter alimentare tramite un blocco di batterie oppure attraverso un sistema di energia esterno.