Soluzioni di Digital Caregiver & Smart Working per anziani, disabili non autosufficienti, malati di Alzheimer e soggetti svantaggiati

Comune di San Pietro Apostolo (CZ)

Descrizione:

Il territorio è caratterizzato dalle innumerevoli criticità di un’area interna, tra cui un sistema viario tortuoso e dissestato che aumenta i tempi di percorrenza per il raggiungimento dei centri urbani per i servizi essenziali. Primo fra tutti, la sanità. I tempi del pronto intervento sanitario, sono superiori a quelli della media regionale e nazionale e i servizi assistenziali per la popolazione anziana, i malati cronici e i disabili , sono insufficienti o pressoché inesistenti. Anche i servizi relativi alla mediazione e all’inclusione sociale, sono insufficienti e rappresenterebbero invece un necessario intervento per migliorare la qualità della vita dei cittadini e rappresentare così di conseguenza un contrasto alla disoccupazione. Le strutture attualmente esistenti sul territorio per i servizi agli anziani non sono tuttavia sufficienti a soddisfare il fabbisogno, in quanto non sempre è necessario un ricovero in strutture dedicate e comunque i posti non sarebbero comunque sufficienti ma ancor più non alla portata di tutti.

Il fabbisogno che si vuole soddisfare è dunque connesso alla soluzione dei problemi dell’isolamento delle persone affette da patologie psichiche e fisiche nonché degli anziani non autosufficienti, da persone con patologie di demenza o comunque di tutti i soggetti a rischio.

Il fabbisogno nasce dall’esigenza di costruire politiche di assistenza, inclusione ed accompagnamento per soggetti svantaggiati, al fine di conseguire una piena inclusione sociale e agevolare il compito dei caregiver, consentendo inoltre attraverso strumenti di smart working l’integrazione produttiva.

Il soddisfacimento potrebbe avvenire attraverso l’attivazione di strumenti di politica sociale quali l’Assistenza Domiciliare Digitale Integrata (ADDI) della popolazione anziana e/o non autosufficiente e l’avvio di attività di smart working, che assumono rilevanza strategica nel sistema di welfare cittadino, soprattutto in contesti svantaggiati.

L’espressione del fabbisogno avrebbe anche un effetto positivo nel contrasto alla disoccupazione, insito soprattutto in realtà come la nostra in cui il domanda e offerta di lavoro non corrispondono. La sperimentazione di un progetto rivolto a soggetti svantaggiati e per soggetti svantaggiati, può probabilmente essere la chiave di volta per creare anche opportunità lavorative, contrastando in maniera reciproca lo spopolamento e la disoccupazione. Peraltro il progetto, superata la fase di sperimentazione potrà essere una grande opportunità di nascita di un sistema di assistenza socio assistenziale di nuova generazione basata su tecnologie digitali.

La ricaduta che ci si auspica di creare sul territorio è indubbiamente di tipo positivo, volta a superare criticità di tipo oggettivo e tese a sperimentare sistemi innovativi di Assistenza Domiciliare Digitale Integrata, come impianti prototipali all’avanguardia, nonché volta a promuovere i nuovi modelli di lavoro digitale ed intelligente (smart working), attraverso l’utilizzo della struttura digitale che grazie al soddisfacimento di questo fabbisogno sarà creata.

Il fabbisogno risulta oggettivo e di necessario soddisfacimento soprattutto a seguito della pandemia mondiale che oggi siamo costretti a vivere. Il COVID-19 noto come “Coronavirus” sta oggi mettendo a repentaglio la già difficile sanità nazionale e ancor quella regionale, che si ritrova in prima linea ad affrontare l’emergenza.

I grandi centri urbani divenuti gli unici centri di assistenza COVID, sono comunque, a seguito delle limitazioni nazionali e locali, inaccessibili per le cure primarie per gli stessi pazienti cronici che quotidianamente (in tempi normali) vi si recano per cure e terapie. Ad oggi, pertanto, risulta ancor più doveroso pensare e sperimentare nuove strategie per garantire i servizi essenziali alle aree interne e non.

Il coinvolgimento del territorio così come della cittadinanza stessa è fondamentale nonché indispensabile per la sperimentazione del presente fabbisogno/progetto in cui gli utenti diverrebbero da subito beneficiari dei servizi, garantendo loro un’inclusione sociale e un’assistenza sociosanitaria e specialistica controllata.

Il fabbisogno è attuabile necessariamente con il coinvolgimento di altri attori che condividono i medesimi obiettivi. Questo Comune intende sicuramente aprire la strada a diverse forme di coinvolgimento di vari soggetti nel progetto di ricerca e sviluppo.

Primo fra tutti è la collaborazione e la co-progettazione con altri Comuni del circondario che condividono le medesime problematiche sul tema e puntano al soddisfacimento dello stesso fabbisogno. Certi che la co-progettazione e la collaborazione, soprattutto in ambiti territoriali molto piccoli e limitati in termini di risorse soprattutto economiche come quelli del Reventino, siano l’unica strada perseguibile.

Oltre alla condivisone di medesimi fabbisogni con altri Comuni, l’idea progettuale di sperimentazione vede il coinvolgimento di attori che a vario titolo perseguano il raggiungimento dell’obiettivo finale.

Al fine di realizzare il modello progettato, si intende implementare una delle proposte afferenti alle diverse Aree di Innovazione della S3 Calabria con lo scopo di coinvolgere il sistema imprenditoriale insieme ad altri partners Comuni e Aziende per la creazione di una una rete di servizi sociali di caregiver economicamente sostenibili che consenta un aumento del livello di welfare per il territorio del Reventino anche attraverso la costruzione, in cooperazione con gli attori già operanti su detto territorio, di una rete socio assistenziale a supporto delle esigenze della parte debole ed a rischio isolamento della popolazione. Pertanto i soggetti con i quali si potrà instaurare un coinvolgimento fattivo saranno sicuramente, Enti del terzo settore (società cooperative e associazioni), professionisti del contesto sociale, imprenditori, centri di ricerca e sviluppo, centri di formazione e la comunità stessa nella quale si avvierà il progetto di sperimentazione.