Utilizzo di materia prima agricola ed agro-forestale a scopi agroalimentari, agroindustriali ed agro-ambientali
ARSAC Azienda Regionale per lo Sviluppo dell'Agricoltura Calabrese (CS)
Descrizione:
Determinare in Calabria un know-how specialistico nel campo delle biotecnologie ambientali, agroalimentari e industriali: valorizzare la pianta junceum (ginestra) come materia prima ligneocellulosica coltivata e sfruttata industrialmente; elevare il livello della tecnologia modulare della bio-raffinazione (brevetto Ginextra, coprorietari Artes e ARSAC), passando da laboratori e piccoli impianti pilota a installazione pre-industriali per sviluppare tecnologie di processo pronte per il mercato, con materie prime quali fibre ed altre per ottenere prodotti per l’industria tessile e tessuti-non-tessuti; sviluppare tecnologie di processo pronte al mercato, per materie prime come la carta per diverse destinazioni di mercato (ad es. per imballaggio); ottimizzare la formulazione e produzione di enzimi utilizzati nei processi biochimici; ridurre la produzione complessiva dei rifiuti dall’operazione iniziale (minimo 5-10%), al fine di ottenere un’ottimizzazione economica dell’intero processo valorizzando i residui dei processi a monte; completa valorizzazione dei reflui solidi e liquidi generati durante il processo di bioraffinazione; messa a punto di tecnologie e prodotti di processi sviluppati, da comparare rispetto agli analoghi processi con materie prime a base di fossili ed altre bio-tecnologie già esistenti tradizionalmente utilizzati nel settore dell’arte e dell’artigianato e sempre più nell’industria manifatturiera; testare e modellizzare l’intero processo per ottimizzarlo a scala pre-industriale dal punto di vista tecnico ed economico; testare le bio-fibre e confrontarle con le fibre più rilevanti sul mercato di origini fossili e altre bio-fibre, in termini di proprietà (meccaniche, termiche ecc.); sviluppare e testare in ambito industriale tutti i prodotti della bioraffineria; creare nuove filiere basate sulle bio-fibre; utilizzare altre biomasse locali, estrarre composti biochimici e scambiare prodotti geograficamnete unici su scala globale. La tecnologia proposta consente un modello di km0, possibile senza rinunciare a scambi internazionali di beni e servizi e persone.