All’articolo pubblicato su “Il Quotidiano della Calabria” il 23 novembre scorso dal titolo/domanda “Che fine ha fatto Calabriainnova?” vogliamo dare una risposta per assicurare ai lettori un’informazione corretta e soprattutto non pretestuosa.
Troviamo l’articolo pregno di molte imprecisioni che necessitano essere puntualizzate.
Partiamo dal principio che “CalabriaInnova” è un progetto strategico della Regione Calabria, la cui gestione è stata affidata nel tempo, con varie delibere di giunta, a Fincalabra. In ordine di tempo l’ultima delibera è la n. 165 dell’aprile 2019 che affida a Fincalabra la gestione del progetto fino alla naturale scadenza fissata al 2021.
Già questo basterebbe per soddisfare la domanda!
Ma desideriamo andare oltre per stigmatizzare anche la titolazione di copertina “CalabriaInnova, i successi del passato e il futuro nella nebbia”.
I successi conseguiti da Fincalabra nella gestione delle politiche regionali a sostegno dell’innovazione attraverso il progetto sono veramente importanti sia in termini di servizi che di contributi concessi e/o erogati a supporto del sistema delle imprese, della ricerca e dell’incontro tra domanda di innovazione e offerta della ricerca. A titolo meramente esemplificativo e non esaustivo Fincalabra ha sostenuto la costituzione dei nuovi “poli di innovazione” per ciascuna delle aree strategiche della S3; lo start up di circa 60 nuove iniziative imprenditoriali innovative attraverso il programma “Talent Lab”; il finanziamento di spese di ricerca industriale e sviluppo precompetitivo, da parte di partenariati di imprese e istituti di ricerca, attraverso il bando “Ricerca e Sviluppo”, con un ammontare di contributi concessi di oltre 40 Meuro; il prossimo finanziamento di progetti di sviluppo da parte di pmi che incrociano le offerte proposte da ricercatori attraverso la vetrina “Ingegno”; il finanziamento della domanda pubblica di innovazione. attraverso l’innovativo strumento del “Living Lab”; il finanziamento di oltre 100 Pmi per l’acquisizione di servizi per l’innovazione; l’erogazione di servizi di audit dei fabbisogni di innovazione attraverso il programma “Ideazione”; ecc.
In sintesi, Fincalabra, sta gestendo e impegnando per conto della regione Calabria una dotazione di oltre 100 Meuro di fondi a sostegno della domanda di innovazione delle imprese e dell’offerta di ricerca a cui si aggiungeranno le risorse programmate con la DGR 165/201, pari a € 54.815.446,36, di cui circa 52 M di euro per incentivi alle imprese e 2 M di euro per servizi di innovazione.
Giova precisare dunque che nel solo 2018 Fincalabra ha contribuito al raggiungimento del target di spesa dell’OT1 del POR Calabria FESR riuscendo a erogare in quell’asse oltre 30 Meuro in un solo anno e altrettanti si accinge a erogare nel corso del 2019, contribuendo significativamente al raggiungimento dei target comunitari, come mai prima d’ora era successo.
Si tratta di successi di ieri e di oggi, ed abbiamo sufficiente ragione di ritenere che continueranno ad esserci anche in futuro senza timore di “nebbie”, né rade e né fitte.
Il conseguimento di tali risultati è stato reso possibile dall’adozione di modelli organizzativi efficienti e produttivi che la società adotta in ragione della mission, della tipologia di attività che il socio Regione Calabria le affida e soprattutto nel rispetto dei budget disponibili.
In particolare il presidio delle attività affidate a supporto all’Innovazione e del Progetto Strategico Calabriainnova”, è stato affidato a una squadra composta sia da qualificate risorse interne a Fincalabra sia da collaboratori a progetto – il cui solo ruolo viene rappresentato nell’articolo.
E’ comprensibile che i collaboratori nutrano un’aspettativa, ma non necessariamente legittima, di stabilizzazione della loro posizione lavorativa, dimenticando che un contratto su un progetto per definizione è legato ai tempi ed alle modalità di esecuzione del progetto stesso. Sono queste, purtroppo, le rigide regole imposte dalle leggi sul mercato del lavoro, che nel tempo si sono succedute, ed alle quali bisogna attenersi.
Ci ha sorpreso anche ricevere la diffida a revocare il nuovo bando di selezione, pubblicato lo scorso mese di Settembre, con il quale la Società si propone di selezionare 20 risorse professionali esperte in innovazione e trasferimento tecnologico per svolgere attività di supporto a Fincalabra per la gestione delle attività programmate dalla regione Calabria con la nuova delibera di giunta regionale dell’aprile scorso. Quasi come si trattasse di una prevaricazione verso un infondato acquisito diritto ad un lavoro stabile.
O rappresenta forse una mortificazione il sottoporsi, volendo, ad una nuova selezione? Magari competendo con altri concorrenti disponibili sul mercato con analoghe skill e requisiti professionali? Alcuni tra i componenti del team originario di collaboratori hanno inteso non candidarsi, si dice nell’articolo perché “hanno scelto di chiudere con il lavoro precario”, o forse perché hanno trovato nuovi sbocchi occupazionali, del che non possiamo che felicitarci.
Teniamo a sottolineare che l’operato dell’attuale Governance di Fincalabra si caratterizza per la assoluta trasparenza dei propri atti e per il rispetto delle norme. Possiamo quindi assicurare, senza tema di smentita, che la procedura adottata è inoppugnabile, qualsiasi cosa pensino i detrattori.
Catanzaro 25 Novembre 2019
Il Consiglio di Amministrazione di Fincalabra SpA